Carla Gianotti

  • Tibetologa
  • Autrice
  • Istruttrice di Meditazione

Traduttrice di testi religiosi tibetani, tibetologa e autrice di numerosi saggi, è docente di buddhismo indo-tibetano e lingua tibetana classica. Parallelamente all’attività accademica conduce seminari teorici-esperienziali di filosofia materna e pratica della fiducia. Da molti anni guida incontri di meditazione di consapevolezza e poesia-meditazione.

ABOUT ME

Oggi è un
buon giorno
per cominciare,
per continuare...

Ha conseguito il Diploma di Laurea in Lettere Classiche, indirizzo Discipline Orientali (Lingua e Letteratura sanscrita), presso l’Università degli Studi di Torino, specializzandosi successivamente in Lingua e Letteratura tibetana presso l’IsIAO di Roma (corso quinquennale) e in Filosofia buddhista, Logica buddhista, Lingua tibetana classica e Lingua tibetana colloquiale presso il Karmapa International Buddhist Institute di New Delhi, India (corso biennale).

Carla Gianotti Tibetologa Autrice

“Concepire è verbo di inizio, di futuro e di vita a venire, di cominciamento di essere, sempre eccedente. Concepire è custodire, a ogni respiro, tutta la vita che siamo.”

 

PUBBLICAZIONI

Volumi, Poesie e Racconti

Leadership religiose: la parola alle donne. Sette testimonianze

A cura di Marinella Perroni. 1. Donne rabbino? M. Camerini 2. Teologa: in quale Chiesa? M. Perroni 3. Donne nel mondo protestante L. Tomassone 4. Storia di una pastora protestante E. E. Green 5. In fedeltà al Vangelo T. Tosatti 6. Sui passi di Umm Waraqah M. Iannucci 7. Il “risveglio” delle donne. C. Gianotti.
Sette testimonianze di come da più di cento anni il protagonismo delle donne ha fatto emergere ingiustizie non più tollerabili e ha posto interrogativi da cui dipende la qualità della vita di tutti. Nei vari ambiti religiosi si configura anche come una richiesta di leadership.

Custodire, concepire. Il tempo e l’eccedenza (delle cose)

<<Verbo di ospitalità amorevole e benigna, … custodire è nutrire di bene possibile quanto ci è stato affidato, a cui siamo stati affidati, e che non ci appartiene per definizione. E il bene che teniamo in custodia ci approfondisce, diventa la nostra eccedenza… Concepire è verbo di azione tutta corporea, capace di vita – di corpo – da corpo di donna, il verbo-grembo più fecondo che esista… Concepire è verbo di inizio, di futuro e di vita a venire, di cominciamento di essere, sempre eccedente. Concepire è custodire, a ogni respiro, tutta la vita che siamo…>>.

JO MO. Donne e realizzazione spirituale in Tibet

In continuazione ideale con il volume Donne di illuminazione, vengono qui tradotte per la prima volta dall’originale tibetano le brevi agiografie di ventiquattro jo mo o ‘venerabili’, adepte di straordinarie realizzazioni spirituali vissute in Tibet tra l’xi e il xii secolo. Le scarne biografie, le istruzioni spirituali del maestro Pha Dam pa sangs rgyas, e i canti di realizzazione parlano di un’ascesi femminile che, quasi invisibile, porta il segno di una profonda devozione e alti conseguimenti spirituali.

Il respiro della fiducia. Pratica di consapevolezza e visione materna

<< La fiducia è lo spago che tiene insieme l’inizio e la fine del giorno, l’inizio e la fine delle cose. La fiducia non è dogmatica, né ha pretesa di essere dimostrata attraverso verità più o meno assolute; non ha la dignità di una voce filosofica, né può vantare il numero di studi che conta invece il concetto di fede. Non ha schierato eserciti, né in suo nome sono stati condotti guerre o massacri. ‘Fiducia’ è parola pudìca e sempre giovane, che inizia ogni giorno, che si rinnova nel qui e ora, perché da sempre c’è bisogno di fiducia per cominciare il giorno e continuarlo…>>.

Il fuoco dimenticato. Le auto-immolazioni dei tibetani

Le auto-immolazioni nel fuoco di tibetani, sia monaci e monache che laici e laiche, risultano essere uno dei maggiori fenomeni di auto-immolazione del mondo contemporaneo. Si tratta di suicidi  oppure di sacrifici e dunque di atti di martirio?  Sono atti giustificabili secondo l’etica buddhista? E, soprattutto, perchè?

Il testo intende offrire una prima analisi politico-religiosa di un tragico fenomeno del mondo buddhista tibetano ancora pressochè ignorato in Italia.

Donne di Illuminazione

Può una donna diventare una buddhā, una risvegliata? Ci sono state donne che in passato hanno ottenuto l’illuminazione, rinunciando ai ruoli tradizionali di mogli e madri per intraprendere la via del Buddha? Le praticanti, così come le divinità femminili, sono state sottomesse e subordinate alle loro controparti maschili, o si può parlare di modelli religiosi specificamente femminili? La concezione tipicamente androcentrica che sostiene l’impossibilità di ottenere il risveglio in un corpo di donna trova un comprovato riscontro testuale nelle sacre dottrine buddhiste? Queste sono alcune delle domande da cui è nato il presente saggio dedicato alla trasmissione femminile della Dottrina nel buddhismo indo-tibetano.

Milarepa – Il Grande Sigillo

<< Nel presente insegnamento è detto che l’essenza della mente è lo stato naturale di ciò che esiste e che questa è Mahāmudrā (Grande Sigillo)…>>. Così si legge ne La Radice della Chiarificazione della Conoscenza Originaria di Mahāmudrā, il testo breve e limpidissimo (qui per la prima volta tradotto in italiano dall’originale tibetano) attribuito a Milarepa, Mila [Vestito di] Tela, l’asceta-poeta tibetano forse più conosciuto e amato dentro e fuori il Tibet.

Cenerentola nel Paese delle Nevi

Il volume presenta un’antica versione orientale della storia di Cenerentola tradotta dall’originale tibetano e finora pressoché sconosciuta anche agli specialisti del folclore. Si tratta di una fiaba che, per la ricchezza di riferimenti al mondo buddhista e prebuddhista in cui è nata, si presta sia a interessanti indagini di carattere storico-religioso sia a una lettura in chiave psicoanalitica. L’Introduzione al testo percorre entrambe queste strade…

EVENTI

Conferenze & Seminari

YOUTUBE CHANNEL

Video & Podcast