Continuazione ideale di Donne di Illuminazione. Ḍākinī e demonesse, Madri divine e maestre di Dharma pubblicato alcuni anni fa, il volume è dedicato ad alcune straordinarie adepte tibetane dell’XI-XII sec. chiamate jo mo, discepole tutte del maestro buddhista tantrico indiano Pha Dam pa sangs rgyas (morto nel 1117). La storia delle ventiquattro venerabili, la cui esistenza ci viene tramandata attraverso un testo agiografico abbastanza antico – probabilmente non posteriore al XIII sec. e intitolato la Storia delle ventiquattro jo mo – viene qui per la prima volta interamente tradotto dall’originale tibetano. E se pure nella tradizione buddhista tibetana il termine jo mo non indica un particolare stadio di ottenimenti spirituali, almeno ventitre delle nostre jo mo, le quali condussero un’esistenza lontana dal mondo –nella solitudine delle montagne o dissimulando la loro reale identità– debbono essere riguardate quali adepte straordinarie, soprattutto per i segni prodigiosi venuti a manifestarsi al tempo della loro dipartita. Il volume poi contiene alcuni ‘canti spirituali’ o ‘canti di realizzazione’ (tib. mgur) di particolare bellezza e finezza poetica attribuiti a tre jo mo – non comprese nel testo relativo alle ventiquattro jo mo. Tali canti mgur, unitamente ad alcune istruzioni spirituali di forte impatto emotivo che il maestro tantrico, secondo le modalità proprie dei siddha dell’India, avrebbe rivolto a quei discepoli e discepole a lui particolarmente vicini e devoti, vengono qui tradotti dall’originale tibetano.
Custodire, concepire. Il tempo e l’eccedenza (delle cose)
<<Verbo di ospitalità amorevole e benigna, … custodire è nutrire di bene possibile quanto ci è stato affidato, a cui siamo stati affidati, e che non ci appartiene per definizione. E il bene che teniamo in custodia ci approfondisce, diventa la nostra eccedenza… Concepire è verbo di azione tutta corporea, capace di vita – di corpo – da corpo di donna, il verbo-grembo più fecondo che esista… Concepire è verbo di inizio, di futuro e di vita a venire, di cominciamento di essere, sempre eccedente. Concepire è custodire, a ogni respiro, tutta la vita che siamo…>>.
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